Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum)


L’iperico fiorisce in estate, nelle giornate più luminose e soleggiate, intorno al solstizio e all'onomastico di San Giovanni Battista (da cui il nome “erba di San Giovanni”). 
Questa pianta poco esigente si trova anche nei nostri prati e si distingue dalle altre oltre 300 specie per le sue foglie dall'aspetto perforato (da cui il nome “perforatum”), per il colore rosso delle dita quando si sfrega il fiore e per il fusto con due linee longitudinali in rilievo. 

Già Paracelso la apprezzava come rimedio per ferite, ustioni, dolori e per rallegrare l'umore. Gli effetti sono oggi scientificamente confermati (si vedano le raccomandazioni della Commissione E). L'efficace miscela multi-sostanza è composta, tra l'altro, da iperforina, ipericine, flavonoidi e tannini.  
Dal punto di vista astrologico, l'iperico è associato al sole e consente una "terapia della luce dall'interno", che allontana le tenebre, ad esempio sotto forma di pensieri oscuri. Si usa come tisana, succo di pianta fresca, tinture, compresse, ma anche esternamente sotto forma di olio (per piccole ferite, cicatrici, ustioni di 1° grado e dolori).
 
Nota sull'utilizzo: a causa di interazioni con vari farmaci e di una possibile (ma rara) maggiore sensibilità della pelle alla luce, si consiglia di consultare un medico o un farmacista prima di utilizzare l´erba di San Giovanni internamente.

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